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Il peso del non sentirsi capiti.

  • lorizzonte1
  • 10 mar
  • Tempo di lettura: 3 min

 

Quante volte ci siamo sentiti incompresi dagli altri?

Quante volte ci è capitato di dire: "ma allora non hai prorio capito chi sono.".

Questa sensazione di parlare una lingua diversa diventa ancora più evidente con l’uso dei social o della messaggistica istantanea, spesso causa di fraintendimenti che minano le relazioni.

La nostra anima e quella di chi è all’altro capo del filo nella relazione è certamente un mondo vasto e complesso.

Il primo passo importante da compiere è la presa di coscienza che ogni individuo ha un suo percepito attraverso il quale filtra ogni cosa. Come una lente che modella il mondo e che interpreta ciò che gli viene detto o inviato per iscritto. Questo filtro è il risultato di esperienze, credenze e vissuti, ed è proprio ciò che può rendere la nostra lingua diversa da quella dell’altro a vari gradi e livelli.

Sarebbe meraviglioso se tutti potessimo comprendere gli altri con una chiarezza tale da superare le barriere linguistiche e percettive, adottando un codice universale che eviti equivoci, incomprensioni e malintesi.

Le potenzialità umane in questa direzione esistono, ma spesso siamo troppo assorbiti da un ritmo frenetico che ci impedisce di fermarci a osservare con attenzione ciò che ci circonda oppure non abbiamo sviluppato gli strumenti per farlo in modo davvero efficace.

Alcune persone, tuttavia, scelgono di vivere in modo più consapevole.

Questa consapevolezza non si riduce alla semplice razionalizzazione degli eventi, ma nasce da un viaggio interiore profondo, un percorso che permette di crescere, evolvere e migliorare il proprio modo di relazionarsi.

Chi intraprende questo cammino non teme di affrontare i propri limiti e lavora attivamente per superarli, non solo per sé stesso, ma anche per chi gli sta vicino.

Diversamente, ci sono individui che si trincerano con ostentato orgoglio, dietro convinzioni rigide, affermando: “Io sono così e non cambio” o “Non permetto a nessuno di togliermi ciò che ho conquistato”.

Ma la verità è che non possediamo nulla, se non l’opportunità di percorrere una vita che è lì proprio per darci ogni volta la possibilità di comprendere, modificare e ricreare equilibri.

Diffidate di chi afferma di aver raggiunto uno stato di illuminazione associabile al Nirvana: spesso si tratta di un modo per evitare di confrontarsi con le proprie ombre, indulgendo con sé stesso e guardando gli altri con una certa presunzione di essere nel giusto.

Chi smette di mettersi in gioco, in realtà, sta solo rinunciando alla crescita.

Tornando al tema del sentirsi incompresi ci tengo a specificare che la nostra anima non deve essere per forza vista da tutti e soprattutto impossibile che tutti possano coglierne la vera essenza.

Troppe interferenze si frappongono tra le persone, impedendo loro di sintonizzarsi sulle stesse frequenze emotive tanto che non è di certo raro non riuscire ad arrivare all’altro con la musica che sentiamo di emettere.

Infine, voglio condividere con voi un concetto tratto da un brano del mio libro "Storia di una viaggiatrice che divenne guida", recentemente pubblicato anche in spagnolo.

Ci sono persone che sono semplicemente troppo costose per il nostro “portafoglio emotivo”.


Non si tratta di stabilire chi abbia ragione o torto, né di chi sia migliore o peggiore, ma di riconoscere che con alcune persone la sintonia è impossibile.

Invece di fossilizzarci nell’attesa che l’altro si renda conto dei suoi limiti, è molto più produttivo investire su sé stessi e diventare ogni giorno la versione migliore di ciò che eravamo, senza aspettare che qualcuno, che forse non ha mai realmente compreso chi siamo, trovi da solo il modo di riordinare gli armadi e le stanze della propria casa interiore.


Con Amore.

Laura

 
 
 

2 Comments

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Barbara
Mar 13
Rated 5 out of 5 stars.

È proprio vero, la comunicazione è filtrata sia in uscita che in ingresso dalle condizioni di campo vibrazionale in cui ci troviamo. Come dici tu, la musica che pensiamo di suonare non viene percepita come vorremmo se dall’altra parte lo strumento non è accordato, ovvero in accordo con il mio. A volte arrivano al nostro orecchio note stonate: sta a noi diventare consapevoli di questa discrepanza comunicativa con alcuni soggetti o in alcune situazioni e cambiare tonalità per migliorare il suono risultante. Oppure scegliere di cambiare orchestra 🤪

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Isabella
Mar 11
Rated 5 out of 5 stars.

Quanto è vero… persone troppo care per il nostro portafoglio emotivo. Questa frase mi risuona continuamente dopo averla letta nel tuo libro. Non possiamo aspettare di essere “visti “ da tutti. Il lavoro interiore è il più importante e faticoso, ma l’unico che abbia un reale valore. Per non perdersi mai di vista.

Isabella F.

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