Anche questo passerà.
- lorizzonte1
- 6 apr
- Tempo di lettura: 6 min
Oggi desidero condividere una parabola che mi ha profondamente colpito e che, spero, possa essere altrettanto illuminante per te. Dopo averla letta e riflettuto su di essa, sento il desiderio di offrirti i miei pensieri e riflessioni sul suo significato profondo.

Parabola: Anche questo passerà.
Un re disse ai saggi che aveva a corte:
“Voglio farmi fare un anello bellissimo. Possiedo uno tra i diamanti più belli al mondo e voglio farlo incastonare in un anello. E nell’anello voglio tener nascosto un messaggio che mi possa essere utile in un momento di assoluta disperazione.
Dev’essere un messaggio brevissimo, in modo che lo possa nascondere sotto il diamante, all’interno dell’anello stesso.”.
I saggi di quel re erano tutti grandi studiosi, uomini in grado di scrivere profondi trattati, ma non di dare al re un messaggio di non più di due o tre parole in grado di aiutarlo in un istante di assoluta disperazione. Pensarono e scrutarono nei loro testi senza riuscire a trovare nulla di nulla.
Il re aveva un vecchio servitore, per lui era quasi un padre ed era già stato al servizio di suo padre. La madre del re era morta giovane e quell’uomo lo aveva accudito, pertanto il re non lo considerava un semplice servo, provava per lui un profondo rispetto.
Il vecchio servitore gli disse: “Io non sono un sapiente, un uomo colto, uno studioso; ma conosco il messaggio che andate cercando, poiché esiste un unico messaggio. Quelle persone non te lo possono dare; solo un mistico potrebbe, un uomo che ha realizzato il proprio essere.”
Prosegue dicendo:
“Nella mia lunga vita qui a palazzo ho incontrato ogni sorta di persone e una volta anche un mistico.
Anche lui era ospite di tuo padre e io ero stato messo al suo servizio. Quando è ripartito, come ringraziamento per tutti i miei servigi, mi ha fatto dono di questo messaggio.”
Il servitore lo scrisse su un pezzettino di carta, lo piegò e disse al re:
“Non leggerlo, tienilo semplicemente nascosto nell’anello. Aprilo solo quando ogni altra cosa si sarà rivelata un fallimento; aprilo solo quando senti di non avere più alcuna via d’uscita.”
Quel momento venne ben presto. Il paese fu invaso e il re perse il suo regno.
Stava fuggendo con il suo cavallo per salvarsi la vita e i cavalli dei nemici lo inseguivano.
Era solo, i nemici erano tanti.
A un certo punto il sentiero di fronte a lui termina e si ritrova in una gola cieca: di fronte a lui c’era un baratro, caderci dentro avrebbe significato una morte certa.
Non poteva neppure tornare indietro: i nemici gli erano alle calcagna e già poteva sentire lo scalpitare e i nitriti dei loro cavalli.
Non poteva più avanzare e non poteva prendere un’altra strada.
All’improvviso si ricordò dell’anello. Lo aprì, prese quel rotolino di carta e lesse un messaggio il cui valore era veramente prezioso.
Diceva semplicemente:
Anche questo passerà.
Sul re discese un profondo silenzio, mentre quella frase penetrava in lui: anche questo passerà e passò. Tutto passa, in questo mondo nulla permane.
I nemici che lo stavano inseguendo si perdettero nella foresta, presero un altro sentiero; pian piano lo scalpitare dei loro cavalli si allontanò e scomparve.
Il re provò una profonda gratitudine per il suo servitore e per quell’ignoto mistico. Quelle parole si rivelarono miracolose. Ripiegò il foglietto, lo rimise nell’anello, ricostruì il suo esercito e riconquistò il regno.
E il giorno in cui rientrò nella capitale, vittorioso, mentre tutti inneggiavano a lui e lo festeggiavano con musiche e danze e lui si sentiva al settimo cielo per la felicità e l’orgoglio di quella conquista, di fianco al suo cocchio camminava il vecchio servitore che gli disse: “Anche questo è un momento adatto per leggere un’altra volta quel messaggio.”
Il re disse: “Cosa vuoi dire? Adesso sono un vincitore, il popolo mi sta festeggiando.
Non sono affatto disperato, non sono in una situazione senza vie d’uscita.”
E il vecchio gli rispose: “Ascolta. Ecco cosa mi disse quel mistico: questo messaggio non serve solo nei momenti di disperazione, serve anche quando si è alle stelle per la felicità. Non serve solo quando si è sconfitti, è utile anche quando si è vincitori; non solo quando ti trovi in fondo a un vicolo cieco, ma anche quando sei in cima a una vetta.”
Il re aprì di nuovo l’anello, lesse il messaggio: “anche questo passerà” e all’improvviso, di nuovo la pace e il silenzio che aveva percepito la prima volta leggendo quelle semplici parole lo pervasero anche se immerso tra la folla che festeggiava e lo inneggiava; ogni orgoglio presente e l’ego se ne andarono.
Il suo orgoglio si era dissolto.
Aveva capito il messaggio.
E poi il vecchio disse al Re: “Ricordi tutto quello che ti è successo”. Nessuna cosa e nessun sentimento sono permanenti.
Come la notte cambia in giorno, i momenti di gioia e disperazione si sostituiscono.
Accettali come la natura delle cose, come parte della vita.”
Questa parabola come tale ci invita a comprendere e conoscere qualcosa di più di ciò che pensiamo già di sapere ed ecco qui di seguito le mie riflessioni condivise con te che stai leggendo.
Spesso associamo il "semplice" a qualcosa di debole, inefficace, banale o superficiale, ma in realtà, è proprio nel semplice che risiede una saggezza capace di arrivare dritta al cuore della questione.
La conoscenza, intesa come prodotto dell'intelletto, infatti, non sempre coincide con la saggezza.
Un grande maestro è colui che, attraverso i suoi studi e la sua esperienza personale, ha saputo trasformare la propria conoscenza in un tesoro profondo e completo, una conoscenza che si fonde tra teoria e pratica.
Un maestro vero è colui che, attraverso la sua esperienza, diventa un potente mezzo di divulgazione e condivisione. E proprio nella condivisione si manifesta il nostro processo di realizzazione, poiché, condividendo ciò che abbiamo appreso, contribuiamo alla nostra evoluzione personale e collettiva.
In questa parabola che mi ha illuminata profondamente, ciò che emerge con forza è l’importanza di un’intelligenza emotiva e intuitiva, capace di cogliere ciò di cui il re aveva veramente bisogno. In fondo, ognuno di noi dovrebbe nutrire e sviluppare queste intelligenze, non solo per il proprio beneficio, ma anche per quello degli altri, che non sono altro che un riflesso di noi stessi. Tutto è nell’uno, e l’uno è nel tutto.
Una delle immagini più belle della parabola è quella del servitore che offre al re un dono, qualcosa che lui stesso aveva ricevuto in dono da qualcun altro e da cui aveva tratto beneficio.
Qui emerge il concetto di condivisione: quando riceviamo qualcosa di prezioso, dobbiamo essere pronti a condividerlo, perché i doni che riceviamo non sono mai solo per noi. Sono sempre destinati a circolare, a essere condivisi per moltiplicare gli effetti positivi che possiamo portare nel mondo.
Quando ci sembra che tutto sia perduto, dobbiamo essere consapevoli che si tratta solo di una proiezione illusoria della nostra mente. È la nostra mente che ci convince di essere in una condizione di difficoltà, mentre la realtà è ben diversa. Se impariamo ad ascoltare le nostre parti più profonde—la coscienza, l’intuito, il cuore e l’anima—essi ci guideranno sempre oltre. Ci aiuteranno a leggere il messaggio profondo che si cela in ogni situazione e ci riveleranno il vero segreto della vita: nulla è uguale a se stesso o ad altro, nulla si ripete veramente.
Tutto è impermanente, in costante cambiamento. Anche questo istante passerà.
I nemici, lo scalpitare dei cavalli che si allontanano e scompaiono nella foresta, rappresentano tutto ciò che sembra ostacolarci, il rumore dei nostri timori, le resistenze che stridono in noi, le convinzioni rigide, i sensi di colpa che fanno un eco assordante, i meccanismi di difesa che risuonano come le sbarre di una prigione quando qualcuno da fuori le tocca. Queste sbarre di una prigione mentale possono essere sciolte e dissolte, passo dopo passo. Come le ombre che svaniscono nella foresta, queste barriere interne si dissolvono se siamo disposti a lasciarle andare.
Un altro aspetto fondamentale della parabola che mi ha colpito è il concetto di inclusione. La vita ci insegna che ogni cosa ha il suo scopo, ogni momento ha un valore. Separare i momenti in "belli" e "brutti" alimenta solo la nostra mente dualistica, quella che distingue ogni cosa con giudizio. Dobbiamo invece imparare a fluire con ciò che accade, a riconoscere che ogni cosa è parte di un tutto in continuo movimento.
Come disse Eraclito, "Panta Rhei", tutto scorre, niente resta fermo, tutto cambia e si trasforma. Fluire con questo cambiamento, senza resistenza, è il modo migliore per beneficiare della prosperità e dell'abbondanza che la vita ci offre.
Spero che questa parabola e le riflessioni ti ispirino a guardare ogni momento con occhi nuovi, a sviluppare una consapevolezza che ti aiuti a fluire con il cambiamento e a condividere ciò che di bello e di saggio hai ricevuto nella tua vita.
Se queste riflessioni ti hanno fatto pensare profondamente e senti che il tuo percorso di crescita personale potrebbe beneficiare di un supporto più approfondito, sono qui per aiutarti. La mia esperienza e il mio impegno sono a tua disposizione per accompagnarti in questo cammino di consapevolezza, cambiamento e trasformazione.
Se desideri esplorare più a fondo questi temi e lavorare insieme su ciò che emerge dal tuo cuore, non esitare a contattarmi.
Sono disponibile ad aiutarti a scoprire e a realizzare il tuo pieno potenziale.
Con amore e gratitudine,
Laura
Cara Laura, leggendo le tue riflessioni mi sono rIcordata di una frase di un mio grande Maestro che porto sempre con me e che diceva: "Oggi sono diverso da ieri". A distanza di 30 anni da quel giorno e grazie alla mia esperienza di vita, ho capito che non ci puó essere evoluzione fino a quando non si diventa abili ad accogliere serenamente il flusso e contemporaneamente a lasciare andare tutto ció che non ci serve piú . La vera saggezza é semplice perché é giá presente in noi! Continua ad espandersi tutte le volte che ci affidiamo alla nostra percezione ed intuizione e si rafforza tutte le volte che ci apriamo a condividerla. É davvero il nostro dono…